Oscar al miglior attore protagonista per l’AMA, che a distanza di anni non è ancora riuscita a mettere in piedi un processo di gestione dei rifiuti completo, integrato, efficiente e soprattutto controllato, lasciando il Municipio XIII (ma non solo) in una situazione a dir poco grottesca.
Nel MunicIpio XIII i cassonetti per la “nuova” gestione della raccolta differenziata, che prevede la raccolta del vetro e degli scarti organici separatamente, lanciata in tutta fretta a giugno scorso guarda caso durante il periodo di campagna elettorale (che coincidenza!!!), non è mai stata completata. Così, a distanza di quasi un anno, ci troviamo con alcune strade che hanno le campane del vetro ed i cassonetti marroni per la raccolta dell’organico mentre altre, anche a brevissima distanza da queste, sono rimaste con la vecchia procedura di raccolta.
Gli automezzi che devono effettuare lo svuotamento dei cassonetti in questa situazione “mista” non sono in numero sufficiente per poterlo fare con la giusta frequenza, così ogni due tre giorni si generano intorno ai cassonetti strapieni veri e propri “giardinetti” fatti di immondizia, che i cittadini non sanno dove buttare.
Non c’è alcun controllo a monte, verificando la robustezza dei cassonetti acquistati e a valle, sull’operato degli operatori ecologici che svuotano i cassonetti, cosicchè più della metà di questi ultimi risultano inservibili dopo pochi mesi dalla loro installazione, sfondati, ammaccati.
Nessun controllo apparente anche sull’operato degli operatori ecologici che spazzano le strade.
Oscar per il miglior attore non protagonista va sicuramente al Municipio, che sta cercando di trovare la quadra di questo e di tanti altri problemi che affliggono il processo di gestione e smaltimento dei rifiuti apparentemente senza avere una visione complessiva, un piano strategico attuato dopo un’attenta analisi (assessment) delle problematiche esistenti. Nessun coinvolgimento della popolazione, nessuna iniziativa mirata per migliorare la situazione, anche con alternative da affiancare all’operato dell’AMA (nuove isole ecologiche AMA, isole ecologiche per la raccolta di vetro lattine e plastica e olii vegetali, etc..).
Oscar per la fotografia va all’ignoranza dei cittadini. Il popolo italico, in situazioni critiche riesce da sempre a dare il meglio di se sfruttando le carenze croniche del sistema infiltrandosi come l’acqua fa nelle crepe del terreno. Invece di cercare di alleviare le problematiche e le criticità esistenti, con la scusa che la gestione dei rifiuti non funziona aiuta a creare ancora più degrado, lasciando l’immondizia per terra, senza neanche sforzarsi di aprire i cassonetti, che rimangono così vuoti.
Oscar per la per la migliore sceneggiatura va sempre alla popolazione romana, indifferente, ignorante, totalmente passiva, che quasi gode a vivere nel completo degrado che ci circonda e non fa nulla per poter migliorare le cose, con delle piccole attenzioni che farebbero però una grande differenza. Una sceneggiatura che racconta di una lenta ed inesorabile decadenza dei valori morali e del senso civico, dove l’infrazione delle regole, l’eccezione, l’anomalia, diventano normalità, realtà quotidiana.
Una sceneggiatura che guarda al passato per sfuggire il presente, nel quale gli amministratori si trastullano riempiendo il vuoto delle azioni con roboanti parole, completamente inutili.